Recensione del concerto dei Porcupine Tree a Santiago del Cile


Movistar Arena, Santiago, 07 Ottobre 2022





Quella di Santiago è l’ultima tappa della prima fase del tour che vedono i Porcupine Tree sfilare dall'America del nord, USA e sud America e dopo un riposo di 20 giorni riprendere con la seconda fase del tour in Europa. Sotto una bellissima luna piena ed in una calda Santiago, si perché in questo quadrante del mondo si avvicina l’estate, tutto sembra essere pronto al Movistar Arena sicuramente il più importante punto di raccolta in temi di musica dal vivo del Cile, solo un paio di giorni prima si erano esibiti i Guns n' Roses e questo lascia intendere che il passaggio dei Porcupine Tree in questi importanti scenari li eleva al gradino più alto al pari delle big band. Evidentemente in questi 12 anni di assenza dai palchi, tuttavia, i fans sono cresciuti e questo Steven già lo aveva intuito dato che per il tour di The Futur Bites a seguito del suo ultimo album solista che aveva programmato era già previsto il passaggio a questi grandi location al chiuso. Personalmente sono abbastanza preoccupato per il fatto di non avere il biglietto d'ingresso, purtroppo era impossibile acquistarlo per uno straniero dato che venivano richiesti dati di residenza ed il RUT che corrisponde al nostro codice fiscale; quindi, non potevo averlo ed anche per amicizie locali non è stato possibile acquistarlo per me. Mi domando quindi come abbiano fatto i tantissimi stranieri dei paesi vicini che sono accorsi all'evento, si perché ho scoperto che dei quasi 20.000 presenti, tantissimi sono stati coloro che hanno preso un volo per arrivare dalla Bolivia, Peru, Brasile, Argentina e ovviamente anche dal Cile stesso, data la sua grande estensione geografica. Tuttavia, grazie al fanclub locale conoscenza di lunga data, riesco ad ottenere un pass per le foto e con questo anche ad entrare senza grossi problemi. Una volta entrato insieme ai responsabili del fanclub avevano organizzato un incontro tra alcuni fortunati fans e Steven, in una parentesi tra il soundcheck ed il pre-concerto Steven si è concesso, senza mascherina, ma anche senza troppi contatti, immaginiamo che questo è il primo tour dopo il covid ed ancora giustamente ci sono molti timori, tant’è che quando è toccato il mio turno di salutarlo, io ovviamente sempre emozionato erano passati alcuni anni anche per me, dall’ultima volta e mi è venuto spontaneo tendergli la mano e lui bacchettandomi mi dice: “ ah ah… adesso il saluto è così!” E mi tende il pugno chiuso, ovviamente rispondo al pugno, purtroppo questi incontri sono sempre molto fugaci per ovvie ragioni di tempi stretti, così dopo una foto di rito insieme ed un piccolo “time gift” ci salutiamo. Il tempo di mangiare qualcosa all’interno del parco fuori l’Arena, molto ben organizzato tra l’altro, un giro ai due merchandise ufficiali con le nuove tematiche esposte ed è già tempo di presentarsi all’ingresso. Una volta dentro a tutti i possessori dei “Photo Pass” ci raccolgono in una stanza elencandoci le regole da rispettare, ormai sono abituato e so già il discorso “solo foto per le prime tre canzoni” quello che mi sorprende invece è la regola su Gavin: “Non fotografare Gavin da solo, ma sempre con qualcuno vicino”, immagino sia dovuto al fatto che Gavin avendo anche altri progetti quando si vede una sua foto debba essere associato ad un determinato progetto. Purtroppo, siamo posizionati tutti su una pedana in fondo, sotto le gradinate molto distanti dal palco, quindi tutti sfoggiano super obbiettivi, io mi sono difeso con il mio Tamaron + Nikon ed il risultato si può apprezzare in qualche buona foto. Il concerto inizia con il brano Blackest Eyes da In Absentia e ovviamente l’Arena esplode con un tifo da stadio ed io mi sento catapultato indietro nel tempo, giacché solitamente i live iniziavano sempre con questo brano veramente emozionante. Subito dopo tre brani tratti dall’ultimo album “Closure Continuation” in sequenza Harridan, Of the New Day, Rats Return, beh che dire dal vivo rendono veramente molto bene, come sempre accade per tutta la musica dei Porcupine Tree, dal vivo è un qualcosa di eccezionale, l’acustica è molto buona ed i brani sono sempre impreziositi dai video che scorrono nel monitor gigante alle spalle della band. Con il quinto brando anche la band fa un salto indietro nel tempo, con Even Less dall’album “Stupid Dream” sicuramente tra i brani più vecchi della serata, inutile dire per me che sono un nostalgico dei vecchi brani sarà veramente un momento toccante. Fino a questo momento il concerto è impeccabile come al solito i Porcupine Tree dal vivo restano una delle esperienze sonoro visive di grande impatto, questi 12 anni di assenza dai palchi non sembra aver di fatto minimamente influito sulle prestazioni della band, anche se un aiuto arriva dalle novità introdotte da Steven dei due nuovi membri della band dal vivo il bassista Nate Navarro americano nato a Boston una Star di YouTube prima di diventare famoso e vantare collaborazioni con Steve Vai e Marco Minnemann ed il chitarrista Randy Mc Stine anche lui americano ed anche lui vanta collaborazioni importanti come Pinapple Tief, Gavin Harrison, Colin Edwin e Marco Minnemann. Quindi a giudicare dai nomi elencati sicuramente i due musicisti che hanno rimpiazzato rispettivamente Colin Edwin al basso e John Wesley alla chitarra dal vivo, erano già conosciuti da Porcupine Tree da diversi anni. I due ragazzi, si dimostrano veramente talentuosi ed all’altezza della situazione non disdegnano le loro interpretazioni dei brani dei Porcupine Tree, tanto quelli vecchi quanto i nuovi decisamente più complessi ed architettati, questo a sostegno del fatto che Steven si dimostra sempre molto attento nello scegliere con molta cura i propri collaboratori.

Il concerto continua con un’alternanza di brani altro brano da “In Absenti” e nuovo ad uno del nuovo album “Closure Continuation” così si susseguono Drown With Me, Dignity, The sound of Muzak, Last Chance to Evacuate Planet Earth Before It Is Recycled, quest’ultimo da “Ligthbulb Sun” e chiudere con Chimera's Wreck questo primo set, una pausa per i musicisti per riprendere fiato e per il pubblico per assemblare quanto appena vissuto. La seconda parte del concerto sarà più incentrata da brani provenienti perlopiù da “Fear of a Blank Planet” altro album di indiscusso successo della band, nonché sempre attuale per le tematiche trattate sul degrado mentale delle nuove generazioni, annebbiato dai media e social network. Scorrono così brani come Fear of a Blank Planet, per seguire con Buying New Soul questo brano proveniente dalla raccolta “Recordings” una raccolta di Bside. La cosa per me davvero ironica è che in questa raccolta di brani “scartati” si trovano tra le perle più belle che i Porcupine Tree abbiano mai composto e Buying New Soul ne è senza dubbio la prova, in questo pezzo le tastiere di Richard Barbieri sono travolgenti e coinvolgenti, molto interessante anche l’interpretazione del solo di chitarra di Randy McStine, mentre la voce di Steven invece assume i toni di tutta la drammaticità e la profondità del brano.

Seguono I brani Walk the Plank, Sentimental Herd Culling,prima di arrivare ad uno dei pezzi clou della serata sicuramente uno dei brani più attesi soprattutto dal pubblico Cileno che lo acclama con un tifo da stadio ed i Porcupine Tree lo eseguiranno in tutta la sua interezza di 17 minuti, parliamo ovviamente di Anesthetize, non ha certo bisogno di presentazione a mio parere uno dei capolavori della band, c’è spazio per tutti i musicisti per evidenziare i propri talenti, ma chiaramente il solo di batteria di Gavin Harrison nel mezzo del brano è qualcosa di sbalorditivo, unico e inimitabile. Ma la magia di questo brano non finisce qui, durante lo struggente assolo di chitarra finale suonato da Steven, accade qualcosa di magico appunto, tantissimi fans in tutto il Movistar Arena con quasi 20.000 presenti, accendono il led dei propri cellulari e lo agitano in aria cullati dalle note del solo di chitarra, un po’ come si faceva ai concerti 20-30 anni fa con gli accendini, creando uno scenario spettacolare che accompagna Anestetize fino alla fine. Al termine del brano Steven si fa prestare il cellulare da Richard per riprendere il momento, di così tanto effetto. Tantissime le emozioni, il concerto per me potrebbe anche terminate qui, ma invece prosegue con

 I Drive the Hearse unico brano da “The Incident” e Sleep Together che chiudono la seconda parte del concerto per una nuova pausa.

L’ “Encore” è un classico di tre brani a cui i Porcupine Tree ci avevano abituato alla chiusura dei loro concerti in passato, Collapse the Light Into Earth, Halo unico brano da “Deadwing” e Trains a chiudere un concerto immenso, carico di spettacolo, emozioni, ricordi, sempre unico come lo è ogni concerto dei Porcupine Tree.... e sono tornati...

Review by Evaristo Salvi



Porcupine Tree Live @ Santiago 07/10/2022













Foto by Evaristo Salvi


Graphic elements are from CSS Zen Garden theme by Pierre Antoine Viallon (Creative Commons license), Lasse Hoile and Porcupine Tree.