

Assistere ad un concerto di Steven Wilson è sempre un piacere e vederlo suonare a "casa sua" rende il tutto più magico. Questa volta come venue di Londra è stato scelto l'Eventim Apollo ad Hammersmith, teatro con un acustica veramente notevole complice dell’ascolto anche il mio posto davanti mixer.
Il primo set come da prassi in questa leg è l'esecuzione integrale di Hand.Cannot.Erase. impreziosita dalla voce di Ninet Tayeb(che farà da guest in alcune date Europee) su Routine e Ancestral, rendendole ancora più toccanti ed intense.
L' esecuzione dei brani ed il feeling con Craig Blundell e David Kilminster, che ormai sono parte integrante della band, ha raggiunto livelli che rasentano la perfezione e vedere Steven rilassato e a suo agio è stata una piacevole conferma.
Dopo un breve intervallo si riparte con Drag Ropes, brano tratto dall’album Storm Corrosion( progetto in cui collabora con il fedele amico Mikael Åkerfeldt), seguono: Open Car, My Book of Regrets, preso dal nuovo EP 4 ½ uscito il 22 Gennaio, e Index con il consueto intro di schiocco di dita che lo rende ancora più suggestivo e tetro. Breve introduzione e dedica alla recente scomparsa di David Bowie ed inizia Lazarus, seguono altri due brani presi dal nuovo EP 4 ½: Don’t Hate Me con Ninet alla seconda voce(brano riveduto e corretto dall’album Stupid Dream dei Porcupine Tree) e la strumentale Vermillioncore.
Con la successiva Sleep Together ho pensato venisse giù l'Eventim Apollo vista la potenza esecutiva, davvero potentissima!
Iniziano le encore, ed ecco che nel maxi schermo proiettano la foto di David Bowie, Steven e Ninet ci propongono la sua stupenda Space Oddity, neanche il tempo di prendere fiato e Steven ci invita ad alzarci dalle poltrone ed inizia The Sound of Muzak, entrambe interamente cantate a squarciagola dal pubblico, da brividi!
Come brano conclusivo ci viene proposto The Raven That Refused to Sing, ciliegina sulla torta di una serata memorabile!
Steven Wilson suonerà in Italia il 27 Aprile a Firenze al Teatro Obihall, ed il 26 Aprile a Trieste al Teatro Rossetti, ci si vede agli shows!

Recensione e foto di Marco Segafreddo