2 Marzo 2015
Ascendendo Qui Su......



28 Febbraio 2015
Puoi tornare indietro se vuoi ma nessuno lo fa mai.
Ho detto loro che sono pronta, ora è tempo di partire.

11 Febbraio 2015
Come si fa a cancellare quello che non è mai stato lì al primo posto?
10 Febbraio 2015

Oggi ho realizzato che non ho parlato una sillaba ad un altro essere umano (inclusa me stessa) per tutta la settimana, nè ho fatto un passo al di fuori della mia porta di casa. Passo ore a guardare niente di particolare dalla mia finestra. La coppia che vive nell'appartamento accanto stà discutendo ancora, non so mai cosa dicono, il linguaggio suona dell'Europa Orientale, ma immagino che sia circa il denaro, di solito è così. I miei soldi si stanno esaurendo. Forse alla fine sarà questo che mi farà cedere. Non c'è molto di più che loro possono dirmi ora, non ho altre domande, e nessun motivo per restare. Mi chiedo per la milionesima volta quanto tempo ci vorrà prima che mi manchi qualcuno. E so che mia sorella stà aspettando.
27 Gennaio 2015
Sono stata svegliata ieri sera dal suono del televisore proveniente dalla stanza accanto. A volte mi addormento davanti al mio televisore, ma di certo non sarei andata a letto senza averlo spento. Rimasi lì per un pò a 'ripercorrere le mie azioni' (denti spazzolati, preso sonnifero , lettura... Ect), ma non potevo raffigurarle tutte, così mi sono alzata.Me stessa tredicenne stavo guardando un vecchio show televisivo degli anni sessanta. "Non ho visto questo", lei disse. Mi sedetti a guardare con lei per un minuto o due. "E' un episodio chiamato Murdersville, l'ho visto". " Bene, certo lo stai vedendo ora". "Giusto, capisco cosa vuoi dire..." Mi alzo e faccio un pò di thè. "Cos'è successo a nostra sorella?" Lei mi chiede dopo un pò. "Stavo per chiederti la stessa cosa". Lei guarda il resto dell'episodio. "E' stata una buona, mi piace la migliore Signora Peel". "E per quanto riguarda nostra sorella?" "Stà aspettando per noi". " Sono stanca, voglio tornare a letto". " Che cosa stai aspettando?" "Cosa stò aspettando? " Forse abbassare il volume nel caso che i vicini si sconvolgessero". Poi sono tornata a letto.

23 Gennaio 2015
Io non sono l'unica isola, ci sono un paio di altri che vivono qui. Ogni giovedì vedo lo stesso uomo camminare fino alla fermata dell'autobus in montgomery e sciarpa West Ham e tornare 2 ore dopo alle prese con sacchetti della spesa riciclati. Forse sono l'unica che lo vede, nascondendosi in piena vista. Non è davvero lo stesso, perchè io so che l'isolamento non è la sua scelta. Era solo una persona in relazione con sua moglie e ora lei non c'è più, lui non vede se stesso riflesso nei suoi occhi, l'unica prova tangibile che aveva della propria esistenza. Se sono definita dal mio riflesso negli occhi degli altri allora dovrei essere niente. Ma vedo me stessa riflessa in ogni finestra, in ogni quadro, in ogni canzone, ogni libro... Che narcisismo! C'è stato un periodo nella mia tarda adolescenza, volevo ascoltare gli Smiths ogni giorno. Il cantante era il re dei narcisisti, ma ha cantato queste belle parole: "questa notte ho aperto i miei occhi e mai dormirò di nuovo". E poi c'era North Marine Drive di Benn Watt, cose fragili da camere da letto scritte da un ragazzo adolescente sentimentale, con la sua vita che deve arrivare, ascoltato da una ragazza adolescente auto ossessionata, con la sua vita che attende di succedere. Dov'è il tuo senso dell'umorismo ragazza?
Tu e io J., ascoltando solo la musica, parlandomi di nuovo ora attraverso il sibilo del nastro del tempo.

12 Gennaio 2015
Ho una scatola di fotografie, per la maggior parte immagini di famiglia, o di quando andavo al College quando ero per poco la musa di qualcuno. Sono passati anni da quando qualcuno mi faceva delle foto. Non divento nostalgica facilmente, ma mi capita a volte quando prendo la scatola e distribuisco le foto intorno a me, mentre dipingo. Ciò che è più strano è che….ho avuto la sensazione per un po’ che ogni volta che che lo faccio, ci sono foto nella scatola che non c’erano prima, istantanee di momenti che non ricordo esser mai stati fotografati. Fino a che oggi ho sfidato la mia cattiva memoria, eppure stanotte c’è una foto che so non poter essere reale. Siamo io e mia sorella, giù a Grand Union, è il crepuscolo. So che questa foto non è mai stata scattata, semplicemente non esiste. Eppure eccola nella mia mano come un fotogramma dal film della mia vita.

Stanotte sono venuti quattro di loro, mai sono stati così tanti, perciò so che si tratta di una cosa seria,
loro interrompono il mio sognare.
4 gennaio 2015

Mi faccio largo attraverso il guscio bruciato di un edificio, piano dopo piano, stanza dopo stanza di decadimento e ceneri. Il vento soffia attraverso i corridoi vuoti e la tromba delle scale, il carrion richiama dei ricordi. Sto cercando qualcosa o qualcuno. Fantasmi di gente che una volta era qui.
“Non siamo soli, poiché scegliamo di stare soli.”
“Non siamo perduti, poiché scegliamo di scomparire.”
Guardo fuori la tenda di stelle nel cielo. E i rottami della notte.
1 Gennaio 2015
Le strade sono alquanto deserte stamane, solo io e il cane in giro. Il detrito della notte prima, e qualcos’altro, lo raccolgo. Una lettera scritta a mano che svolazza tra lattine, bottiglie e contenitori di cibo fast food. L’inchiostro in alcune parti è stato lavato via dalla pioggia, e in altri punti è stato cancellato a penna. Una lettera d’amore, probabilmente non corrisposto. Che non sia mai mandata, oppure che il contenitore della posta l’abbia semplicemente fatta cadere.
“Ti amo ma mi sento perso….”
La mano non può cancellare questo amore.

21 Dicembre 2014
Conosco a malapena mio fratello. So che ha una moglie e due bambini, ma non ho idea se sia felice, o di cosa sia importante per lui, non l’ho mai avuta, lui non ha mai fatto capire nulla. Forse ha imparato a farlo da me. Ho incontrato la sua famiglia una volta, l’ultima volta che sono tornata per Natale, 4 anni fa, i bambini erano troppo piccoli per capire chi fossi, e sono sicura che mio fratello e sua moglie abbiano sempre pensato che la loro zia sarebbe stata sempre troppo lontana da loro, per aver interesse nell’avvicinarli a me. Ma nonostante questo ogni anno a Natale ricevo una loro cartolina di auguri, ed un invito da loro, non so se genuino e sentito, o d’obbligo. E’ arrivata quest’oggi e, non so perché, questa volta mi ha fatto piangere. Ho capito ora che non ha senso.
17 Dicembre 2014
So che stai leggendo J.

12 Dicembre 2014
“Il mio libro dei rimpianti”
Eccoci di nuovo.
E’ passato così tanto tempo da quando qualcuno mi ha chiamato al telefono, che quasi dimenticavo di averne uno. E’ strano, ho pensato, nemmeno qualcuno per vendermi qualcosa. Questo pensiero mi teneva sveglia e quindi nel mezzo della notte mi sono vestita, sono andata giù alla cabina telefonica vicina alla fermata del bus, e digitato il mio numero, giusto per verificare che non ci sia stato qualche problema con la linea. Iniziò a suonare, e allora acquisii la consapevolezza che era soltanto che nessuno mi chiamava mai. Sebbene quando ci pensavo, non ricordavo di aver mai dato il mio numero a nessuno, nemmeno a mio fratello, che preferisce mandarmi email (non ricordo nemmeno quando ha fatto questo, forse al mio ultimo compleanno). Stavo quasi per riagganciare quando qualcuno rispose al telefono. Dopo qualche momento di silenzio pesante dissi: “chi sei e cosa stai facendo nel mio appartamento?”. Una voce di donna rispose: “ti sto aspettando……e comunque cosa vuoi dimostrare telefonando a quest’ora della notte? La gente di solito dorme a quest’ora, lo sai.” Potevo sentire una vecchia musicassetta di mia sorella suonare in sottofondo.
“Questo è come dovrebbe essere, ma ancora non spiega cosa stai facendo nel mio appartamento. E comunque sono scesa letteralmente un minuto fa perciò non può essere molto che aspetti”.
“Si lo so, ti posso vedere da qui. Mi hai incrociata per le scale, non mi hai vista? Ad ogni modo il tuo latte è finito, ne puoi prendere un po’ mentre sei fuori?”
“Si penso di si, sarai ancora lì quando rientrerò?”
“Certamente, ti ho detto che sto aspettando te. Abbiamo da dirci tante cose. Mi è sempre piaciuta questa cassetta.”
Quando rientrai non c’era nessuno, ovviamente. Riposi il latte nel frigo, versai il latte vecchio nel lavandino e tornai a letto.
Stava ancora piovendo.

2 Dicembre 2014
Perchè resto ancora? Diventa sempre più difficile rispondere a questa domanda. Penso che I visitatori mi chiedano questo, o forse sono io che me lo chiedo nella mia testa, qualche volta sempre più spesso come fosse un anti-mantra. Sogno di scomparsi. Sogno di Sian Preston, Teresa Cavanagh, Jane Rimer. Sogno di Lena Springer e Madeleine Hearne.

24 Novembre 2014
Ultimamente sto perseguitanto me stessa. Qualche giorno fa mi svegliai nel mezzo della notte, ma senza aprire gli occhi per molto tempo, soltanto restando ferma ad ascoltare il rumore della pioggia sulla finestra. Quando mi decisi ad aprirli, stavo alla fine del letto, ad osservare. Mi piegai a prendere una busta con le parole “Una lista di tradimenti” scritta sul suo davanti.. E’ ancora sul mio comodino, non ho avuto il coraggio di aprirla ancora.

24 Aprile 2014
Mi stai ancora seguendo?
Qualcuno mi sta seguendo.
Siamo una folla di milioni, separate da mura di cemento.
Ogni giorno guardo la stessa folla di persone dalle loro case alla fermata del bus, e le stesse persone sul bus percorrere la mia strada, per e dal lavoro. Non parlano mai tra loro né interagiscono in nessun modo che io possa vedere, ma fanno tutti parte di questa folla. Essi mi sono talmente familiari, eppure non ho mai detto una parola a nessuno di loro.
Stanotte stavo dipingendo un autoritratto, ma ogni tanto guardavo fuori dalla finestra giù alla fermata del bus e c’era una ragazzina che aspettava, una ragazza di 11 o 12 anni forse. L’ho osservata per molto tempo. I bus arrivavano e ripartivano ma lei non saliva su nessuno di essi. Ad un certo punto a metà serata devo essermi appisolata perché mi sono risvegliata parecchie ore dopo nell’oscurità.
Ognuno ti dirà che in città non esiste una cosa come il silenzio, c’è sempre una colonna sonora, che sia lo stridere del treno in lontananza, la TV della casa accanto, o il ronzio del riscaldamento centralizzato. Ma stanotte non sento nulla, solo un pesante e claustrofobico silenzio. Controllo l’orologio, le 3.25 del mattino. Mi avvio verso la camera da letto, ma mentre passo davanti alla finestra do un’occhiata giù. La ragazza è ancora lì, da sola adesso. Solo ora sembra che mi stia osservando a sua volta, attraverso il centinaio di metri che intercorrono tra la fermata del bus e la mia finestra. La stanza è buia perciò non c’è modo che lei mi veda, eppure so che mi sta osservando. Non intorno a me, o più vagamente nella mia direzione, ma diretta nei miei occhi, nel profondo della mia anima turbulenta.

8 Luglio 2013




28 Marzo 2013
Ho trovato questo on line oggi.
Lena Springer è scomparsa nel 1876. Nonostante un’intensa ricerca della polizia, non è mai stata ritrovata. La sua famiglia ha mantenuto sempre la speranza che la tranquilla e gentile ragazza sarebbe tornata. Aspettarono per anni, alla fine morendo uno per uno ancora con la speranza che la loro amata Lena sarebbe tornata.
Molto dopo la morte di tutti i suoi parenti, Lena Springer tornò nella sua forma più smagliante. Si materializzò all’improvviso nell’agosto del 1954 nel mezzo di una trafficata strada di Vienna, 78 anni dopo essere sparita nel nulla. Qualche secondo dopo essersi materializzata nel bel mezzo del traffico, fu investita ed uccisa da un bus.
Il conducente del bus dichiarò che lo strano pedone sembrava confuso e sbigottito. Egli giurò che la donna gli apparve letteralmente davanti all’improvviso. Nonostante la defunta vestiva impeccabilmente ed i suoi vestiti sembrassero nuovi, le indagini della polizia confermarono che la donna misteriosa che giaceva morta sulla strada, indossava vestiti che erano fuori mercato da almeno un secolo. Inoltre trovarono delle monete fuori corso da molto tempo, alcune come nuove, nella borsetta della donna, insieme a banconote del 1870. Inoltre addosso alla donna sono state ritrovate lettere su carta papiro con una scrittura antica sbiadita dal tempo. Le lettere erano datate 1880 ed indirizzate alla Fraulein (Signorina) Lena Springer.
Gli ufficiali si recarono all’indirizzo sulle lettere e trovarono un vecchio uomo che viveva lì, che si identificò come Herr (Signor) Elkan Springer. Durante una lunga intervista col Signor Springer, egli disse agli investigatori che sua zia Lena era scomparsa durante la sua passeggiata quotidiana, nel 1876. Lena Springer aveva 28 anni all’epoca.
Herr Springer fu in grado di fornire una antica foto di sua madre insieme a sua zia Lena. Quest’ultima era esattamente identica alla donna uccisa su quella strada trafficata di Vienna.
Lena Springer morì 104 anni dopo la sua nascita, all’età di 28 anni.
I visitatori mi hanno detto che nessuno torna indietro, e allora Lena Springer, gli ho chiesto?
3 Febbraio 2012

Cercami e mi troverai.
2 Febbraio 2012
Stanotte è una notte a due tonalità di colore all’ Hope and Anchor, e il ritornello di tromba di Ghost Town si insinua attraverso le case come una cupa nebbia. Anche se domani devo lavorare, non riesco a dormire, allora finisco col guardare i “Clubberini” barcollare ubriachi fradici nelle prime ore del mattino, la brigada delle “40enni, perchè mi stai guardando”, ancora sul piede di guerra, ma in questi giorni senza una reale agenda.
Ho chiesto ai visitatori di lasciarmi sola per un po’, ho bisogno di pensare.

1 Novembre 2011
L’odore delle foglie che bruciano. Ho appena pronunciato 20 parole nell’ultimo mese. Mi mette ancora più a disagio quando non sento nessuno dei visitatori per settimane, uno dopo l'altro.

17 Ottobre 2011

Laika è scomparsa. E’ stata lontana da casa per una settimana, oggi ho buttato il suo cibo per gatti.
E’ stata un’altra perdita di tempo.
2 Ottobre 2011
Una lista: “Cosec he mi calmano”.
Pensavo sarebbe stato facile ma, dopo mezz’ora, c’erano scritte sopra solo due cose:
1.Il mio gatto
2.Le sigarette
E mentre la stilavo aprivo il mio secondo pacchetto di oggi. Le sigarette mi calmano. Almeno per qualche minuto, ma almeno è un inizio.
Sono mai ritornati da allora? Non ricordo, ma vedo delle luci nel cielo. Non mi sento per niente meglio dopo che mi hanno visitata.
Invece penso che dovrei andare da un dottore.
Ingoio un paio di pillole. Laika salta sulla mia pancia, si avvolge e si addormenta.
Il ticchettio dell’orologio della cucina….niente altro. La città dorme al di la della mia finestra. Ma la città non dorme mai.
Guardando fuori stanotte, vedo le luci nel cielo. Le luci aumentano, poi diminuiscono. Successivamente solo l’iniquo scintillare della città. Ticchettio. Silenzio. E una sensazione crescent di calore dentro di me. Chiudo gli occhi. Il calore si espande attraverso il mio corpo, nel mio petto, nella mia bocca. I miei occhi sono ancora chiusi e io non sono più qui.
La notte finisce.

29 Settembre 2011

28 Settembre 2011
Mi hanno lasciato un libro chiamato “La Chiave dello Scheletro”, lo sto leggendo, ma è difficile da seguire, e sono costantemente distratta da un vecchio episodio di un programma che si svolge in una pasticceria, che pare esser trasmesso tutto il giorno e tutti i giorni, in TV. Lo guardo da settimana e non mi pare di aver mai visto uno stesso episodio due volte, ancora, quindi devono essercene centinaia. Certe volte trasmettono vecchi episodi di Antiques Roadshow, invece.
24 Settembre 2011
Mi hanno chiesto di ricordare un tempo in cui mi sentivo completamente felice. All’inizio ho pensato a mia sorella, ma poi mi è venuta in mente quella volta che ho fatto un viaggio in treno con mia madre, devo aver avuto 4 o 5 anni. Stavamo andando al mare in Galles. Era una lunga e calda estate e stavamo attraversando miglia e miglia di campagna immersa nel sole, e di mucche e di pecore. Mia madre era felice quel giorno. Non c’era nessun altro nella carrozza, a parte noi, e sembrava irreale. Non volevo che finisse. Per me i momenti più felici sono sempre stati da qualche parte tra partenza e arrivo, quando la storia non è proprio ben definita, e non va da nessuna parte, o non ha una vera e propria fine.
Bellissimo limbo…


11 Settembre 2011
Il rimorso è un impulse tutto umano. Almeno non immagino che Laika abbia qualche pentimento. Uno ha un milione di possibilità aperte, ma alla fine ha bisogno di impegnarsi, o si resta in uno schema costante di indecisione ed insignificanza, per sempre. Forse ho troppa paura di essere perseguitata dai fantasmi di altri cammini.
Essi si aggirano furtivamente nel mio appartamento sta notte. Non hanno intenzione di lasciarmi in pace.

20 giugno 2011

Guardo Laika dalla finestra mentre caccia i passerotti. Gli uccelli possono essere davvero stupidi, ho letto che il gatto muove la coda quando si avvicina alla sua preda, poiché l’uccello si fissa sulla parte del gatto che si muove di più e pensa di avere ancora qualche prezioso istante per nutrirsi, prima di dover fuggire. Se si libra in aria un secondo troppo tardi, per l’uccellino è la rovina. Ma questi uccelli sono più furbi, e calcolano sempre alla perfezione i loro tempi, così alla fine Laika si arrende e torna a casa, e mi graffia con i suoi artigli quando provo a prenderla in braccio. Una qualche quota di sofferenza inflitta ad un'altra creatura vivente è stata ottenuta, dopo tutto.
19 giugno 2011
Sai che internet rende ancora più facile essere invisibili, J.? Puoi far finta di essere chiunque tu voglia essere, costruire qualsiasi immagine tu voglia far passare, come fossero la tua vita e personalità, e poi cancellare tutto con pochi click. Credo che lo odieresti, ma…chissà? Avrei detto la stessa cosa di me stessa, fino a che non mi ci sono trovata risucchiata, almeno per un po’. Ho iniziato con una pagina Facebook, non so perché ho aderito, ma una delle ragazze in ufficio l’ha aperta per me, e perciò prima di saperlo, ogni giorno mi trovai a controllare i nuovi messaggi e le richieste di amicizia. Prima solo per alcuni minuti, e poi serate intere passate alla ricerca di pagine dedicate ad artisti, musicisti o film che mi piacevano (o quelle che volevo che la gente pensasse mi piacessero) e mettendo queste informazioni in un certo ordine sulla mia pagina. Prima che tu lo sappia, stai comprando cose che non vuoi o che non ti servono, rivelando dettagli personali a totali estranei, e discutendo su un forum con un ragazzino dello Utah sul perché David Lynch non sia uno stronzo pretenzioso. Dopo circa 6 mesi mi svegliai una mattina e sentii un fastidio allo stomaco, dovuto a tutta questa situazione, così cancellai la mia pagina – ragazzi, che sollievo, cancellare me stessa ancora una volta. Io, la scomparsa. Comunque, ciò che volevo dire è che, pare mentre fossi in questa fase, mi iscrissi ad un sito chiamato Amici Ritrovati. Me ne ero completamente dimenticata, ma suppongo di star cercando qualche traccia di te. Oggi ho ricevuto un messaggio attraverso il sito, da parte di qualcuno con cui andavo a scuola. Lei vive a Philadelphia con suo marito, suo figlio, ed il loro cane, e lavora in un grande reparto di una catena di negozi, comprando scarpe. Ha allegato alcune nostre vecchie foto durante una gita scolastica a Whitby, in North Yorkshire, ma sono sicura di non essere io nelle foto, e non riconosco il suo nome, quindi penso che lei abbia sbagliato persona.

5 giugno 2011

Le strade sono deserte, ma il cielo è più attivo di quanto io abbia mai visto prima. La luce dalla città di solito rende impossibile vedere le stelle, ma in una notte calda come questa posso prendere l'autobus per un luogo dove tutto è a domino e chiaroscuri. Luce ferma che viaggia per anni per raggiungere questo posto, ma ora c'è anche altro nel cielo, molto più vicino a casa. Sto sognando di nuovo.
10 marzo 2011
Dopo aver finito di dipingere questa sera non riuscivo a dormire, così mi sono seduta a guardare fuori dalla finestra. Era una notte fredda, ma perfettamente chiara. A volte guardo per ore il paesaggio urbano che si estende all'infinito in tutte le direzioni, ma questa sera una coppia che litigava alla fermata del bus ha interrotto il mio sogno a occhi aperti, così invece ho guardato un po 'di TV e mi sono fatta un drink, poi sono riuscita ad addormentarmi per un'ora o giù di lì. Mi sono svegliata pochi minuti fa. Sta cominciando a schiarire.
Mi sono ricordata quello che mi hanno chiesto la sera scorsa, e ho pensato al cane che i russi hanno inviato nello spazio negli anni Cinquanta, Laika. L'anno trovata randagia per le strade di Mosca e capito che nessuno ne avrebbe sentito la mancanza. Lei era sempre destinata a morire, non c'era nessun altro risultato possibile.
Voglio chiamare il mio gatto Laika, penso che le piaccia, era addormentata sul divano, ma quando l'ho detto ad alta voce ha aperto gli occhi.


9 marzo 2011
Loro sono venuti a farmi visita oggi. Mi hanno fatto domande strane, come "Qualcuno sentirebbe la tua mancanza, e se sì, chi?". Ho pensato che sarebbe molto probabilmente la società per la fornitura dell'energia elettrica, è passato molto tempo da quando ho avuto molti contatti con chiunque tra cui la mia famiglia; sembravano soddisfatti.
"Qualcuno sentirebbe la tua mancanza, e se sì, chi?"
Da quando riesco a ricordarmi ho sempre collezionato storie delle persone scomparse, le donne che semplicemente scompaiono un giorno senza alcun preavviso. Mia madre era sempre perplessa quando volevo ritagliare questi articoli dal giornale, ma sentivo un senso di responsabilità verso queste donne, il dovere di tenerli vicino a me, proprio perché la maggior parte delle persone semplicemente le scavalcava nel loro cammino verso i risultati di calcio. A volte c'era una storia di seguito, una persona scomparsa che era stata ripescata in un lago o trovata in un fosso. Ma più spesso non c'era nessun seguito, e il mistero rimaneva lì, almeno per me. Gli articoli che mi affascinavano di più avevano sempre qualche piccolo dettaglio che mi faceva pensare che forse queste persone scomparivano per scelta, un oggetto apparentemente insignificante mancante dalla loro stanza, o qualcosa di particolare che avevano detto ad un amico poco prima di svanire. Ero sicura che queste non erano vittime, al contrario erano persone nel pieno controllo del proprio destino, che semplicemente non volevano essere dove erano e chi erano. Storie non sulla perdita e tragedia, ma sulla fuga e rinascita. Non è in realtà un'idea piuttosto attraente il lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare con una tabula rasa? Qualcuno ha offerto loro questa possibilità?

5 marzo 2011
Ho cercato di pensare a un nome per il mio gatto (come fare riferimento a sua maestà), ma niente mi suona giusto, ancora.

4 marzo 2011
Ho adottato un gatto! O suppongo che con i gatti sia sempre il contrario, lei ha adottai me. Tre giorni fa sono tornata a casa dal mio turno di notte, ed era seduto davanti alla mia porta, guardandomi proprio come se fosse arrabbiata con me per averla fatta aspettare. Sono rimasto stupito di come mi sia stato facile prendere la decisione di tenerla. Una settimana fa eravamo uno, ora siamo due.
Mia sorella di solito mi diceva proprio questa frase. Lei è stata molto ei miei pensieri di recente, dopo anni in cui ho a mala pena pensato a lei. E' stata una strana sensazione quando i miei genitori hanno adottato un bambino, ma in un bel modo, avere qualcuno con cui potevo parlare e confidarmi. Penso che sia la persona con cui ho parlato più in tutta la mia vita, anche se siamo state insieme soltanto per i 6 mesi precedenti alla separazione. All'epoca mi chiedevo se l'avessero adottata per cercare di sentirsi più vicini, o anche solo per distrarmi da quello che stava succedendo tra di loro. Non l'ho mai vista di nuovo e non capisco il motivo per cui non ho mai provato davvero a tirovarla, o perché mi sembrava così facile da dimenticare, ma poi suppongo che neanche lei abbia mai cercato di trovare me. A volte le cose che significavano tanto al momento, non significano nulla alla fine. Non ho mai trovato il coraggio di raccontarle tutto, ma nel tempo sicuramente lo avrei trovato, soprattutto dato che sospettavo che loro facssero visita anche a lei. Penso che sia stato il motivo per cui ci siamo trovate così bene insieme.

20 maggio 2010
Contro il mio buonsenso, sono andata a una festa stasera, qualcuno al lavoro a cui in realtà ho parlato solo un paio di volte, se ne sta andando. E' sorprendente (per nessuno più che per me), ma in realtà mi trovo piuttosto bene alle feste. Mentre faccio piacevoli chiacchierate non si potrebbe mai immaginare che nella mia testa sto semplicemente aspettando il mio momento prima di poter tornare al mio bozzolo solipsistico. Come andare in chiesa, un party è un rituale che una volta aveva uno scopo, ma non più.
Come regalo per me stessa ho preso un taxi per tornare a casa. Guardando fuori dal finestrino di un taxi le strade di Londra in una notte di sabato è come guardare un reality senza l'audio.

30 aprile 2010

Dove vai se non senti di appartenere a nessun posto? Se volevo scappare allora perché venire in città? Perché questo è il posto giusto dove nascondersi. Questo è il posto giusto per essere invisibile. Chiunque può essere nessuno qui, e io sono una persona che vuole essere nessuno.
Mi muovo da qualche parte verso ovunque verso il nulla. Mi vedi?
2 gennaio 2010
Uno dei miei vicini di casa ha ascoltato la stessa canzone più e più volte dal Capodanno, "dance dance dance to the radio". Mi ricordo questa canzone.
Ho ancora le cassette mix che mia sorella ha fatto per me, ma ascoltarli mi rende troppo triste, così quando mi sento di ascoltare musica (sempre meno), ho il giradischi Dansette semidistrutto che apparteneva a mio padre , e alcuni classici LP che ho comprato al negozio di beneficenza per 50p. Il mio preferito da ascoltare nel cuore della notte (alle tre di mattina è perfetto) è il Quartetto per la fine dei tempi di Olivier Messiaen. Nelle note di copertina dice di averlo scritto mentre era un prigioniero di un campo di guerra tedesco, da suonare per i musicisti che si trovavano prigionieri con lui. Un messaggio sul retro della custodia in inchiostro sbiadito: "Ti amo fino alla fine dei tempi, P xxxx". Mi chiedo se fu il tempo o l'amore ad aver concluso la loro storia.

19 dicembre 2009

Ok, quindi c'è stata una sola persona a cui mi sono avvicinata. Il mio unico rapporto serio romantico è iniziato durante il mio secondo anno al college. Era un fotografo, e, naturalmente, ha fatto tutto il corteggiamento, non ero interessata in un primo momento, ma poi ho trovato che mi piaceva l'idea di essere sia un'artista che una musa fotografica, volevo essere Lee Miller per il suo Man Ray . E sì, lui mi piaceva, ci siamo divertiti. Ma alla fine mi sono sentita allo stesso modo in cui mi sono sempre sentita quando ho cercato di essere normale (qualunque cosa ciò sia), che stavo recitando una parte in un sogno di una vita, ma soltanto in qualche modo al prezzo del mio vero essere.
Ogni volta che siamo stati insieme, stavo contando i secondi fino al momento di stare per conto mio di nuovo, e sapevo che non poteva essere una buona cosa. A volte non ho potuto nasconderlo e l'ho ferito profondamente. Così alla fine ho ottenuto quello che volevo: ero di nuovo sola.

14 settembre 2009
La cosa scioccante è quanto sia facile scomparire se lo si vuole veramente. L'intero processo di nascondersi in piena vista per me riprese al college. Fornire i requisiti minimi, socializzare quel tanto che basta, essere amichevole ma non fare amicizia, il flirt sessuale occasionale, ma mai dare loro ciò che può farli innamorare. Essere in bella vista, ma non permettete a nessuno di vederti.

8 settembre 2009
Nonostante i miei sforzi di essere completamente invisibile agli altri esseri umani, ho scoperto che non potevo fare a meno di spiccare quando si trattava di disegno e pittura, e nessuno ne era più sorpreso di me. Per quanto incredibile per me e la mia famiglia, si è scoperto che ero un talento naturale quando si trattava di decodificare il mondo che vedevo e rappresentarlo in qualche modo su carta. Non ero molto sicura se ciò che disegnavo e dipingevo fosse reale, o nella mia testa. Tutti volevano sapere da dove queste idee strane e immagini provenissero, ma sapevo istintivamente che non era qualcosa che di cui parlare. Così mi sono abituata a essere notata per questa cosa, e credo di essermi sentita anche un po' orgogliosa. Significava anche che quando i miei genitori mi chiedevano che cosa avevo intenzione di fare dopo la scuola ho almeno avuto una qualche risposta che sembrava soddisfarli.


12 agosto 2009
Quando avevo 13 anni ho avuto una sorella per 6 mesi. Arrivò una mattina di febbraio, pallida e smunta, da vite passate che non potevo immaginare. Lei aveva 3 anni più di me, ma in poco tempo siamo diventate amiche.
Ascoltavamo i suoi mix tapes; Dead Can Dance, Felt, This Mortal Coil...
Mi ha fatto conoscere i suoi libri preferiti, mi ha dato dei vestiti, e la mia prima sigaretta.
Qualche volta andavamo verso la brughiera di Blackbirds a guardare le chiatte sul Grand Union nel crepuscolo.
Lei disse: "L'acqua non ha memoria".
Per alcuni mesi tutto nella nostra vita fu perfetto.
Eravamo solo noi, eravamo inseparabili.
Nello stesso anno i miei genitori si sono separati e mia sorella fu rialloggiata con una famiglia in Dollis Hill.
Per un mese desiderai di morire e sentii la sua mancanza ogni giorno.
Ma a poco a poco passò in un'altra parte lontana della mia memoria.
Fino a che nn riuscivo più a ricordare il suo volto, la sua voce, nemmeno il suo nome.

11 gennaio 2009
Sono riuscita a finire la scuola senza essere notata molto. Sono stata fortunata perché ero naturalmente abbastanza brillante e in grado di ottenere voti accettabili con il minimo sforzo. I miei genitori mostravano una blanda curiosità quando le mie pagelle arrivavano alla fine di ogni anno, ma gli insegnanti hanno sempre detto sostanzialmente la stessa cosa: ero tranquilla e consapevole, ma che non mostravo appieno il mio potenziale (potenziale di quello che mi chiedevo).

10 gennaio 2009
Nessuno dei miei genitori avevano davvero alcuna idea di ciò che interessasse alla loro figlia. Mai una volta ho visto uno di loro leggere per piacere, ma ho passato tutto il mio tempo libero divorando libri e musica. Mio padre aveva un giradischi portatile, ma solo 2 album che mi ricordo (una sinfonia di Sibelius e un disco di canzoni di Natale kitsch), così lui mi permetteva di tenere il giradischi in camera mia, e con il tempo ho comprato un paio di dischi, soprattutto quando mi è piaciuto la copertina o il titolo. Il mio ritrovamento preferito in fatto di dischi fu un album chiamato Sunset Wading. Non avevo idea di cosa fosse, ma l'ho comprato perché era in vendita, e ho pensato che nessuno avrebbe comprato, se non lo facevo io. In più mi piaceva moltissimo la copertina di un uomo in silhouette che remava al crepuscolo. Sembrava il tipo di posto in cui avrei voluto essere. Ho disegnato e dipinto ascoltando quel disco più e più volte.
Io amo i miei genitori e mio fratello, ma l'unica cosa che veramente condividiamo è il DNA.

9 gennaio 2009

Nessun uomo è un'isola.
Si applica anche alle donne? Perché mi sento come un'isola. Fin da piccola mi ricordo di essere stata sola, e lo apprezzavo alquanto. Quando ho dovuto stare insieme con altri bambini ho trovato difficile adattarmici, e mi annoiavo facilmente. Suppongo che sia abbastanza egoista, ma ci ho comunque provato. Più si invecchia meno si ha voglia di cercare di compiacere gli altri a proprie spese, anche se, naturalmente, un po' di dare e avere è sempre importante. Sono sempre stata così. Mia madre è italiana per nascita, si è trasferita in Inghilterra, quando ha incontrato mio padre, da ventenne. Penso che papà abbia pensato con una moglie italiana poteva rinunciare alla maggior parte della sua responsabilità per la cura dei bambini e della famiglia. Ma aveva sottovalutato lei, e la sua profonda curiosità per il mondo (che ha investito in me). In realtà lei non aveva mia molta voglia di occuparsi dei lavori domestici o di seguire me e mio fratello quando eravamo bambini, quindi dalla più tenera età ho imparato a cucinare i miei pasti e fare il mio bucato. E' stato solo quando sono andata a casa di un'altra bambina che mi sono resa conto che non era esattamente normale. Ora sembra persino strano che mia madre abbia avuto figli, ma suppongo che per una giovane donna, allora semplicemente non ci fosse scelta. O almeno c'era, ma non sarebbe mai venuto in mente a nessuno di optare per quell'alternativa.
Mio padre era un solitario a sua volta. L'immagine che ho nella mia memoria è di lui curvo sulla sua scrivania, perso in circuiti e diagrammi, di solito con gli stessi abiti trasandati che aveva indossato per settimane. Si vestiva decentemente solo se usciva (quasi mai), o se avevamo ospiti (quasi mai). Il più vicino che sia mai arrivato a darmi consigli paterni era per ricordare a me e mio fratello che avevo tutta la vita per ottenere i risultati che desideravo e se le cose non avevano senso in quel momento, non dovevo preoccuparmi, dovevo essere paziente; "E' solo l'inizio". Mia madre diceva solo che se ero felice, allora lei era felice. E suppongo che lo fossi, così mi hanno entrambi lasciato in pace.


15 ottobre 2008
Ieri ho trovato un vecchio quaderno di racconti e poesie che ho scritto quando avevo 9 o 10 anni. Nella parte anteriore del quaderno ho scritto "In caso che diventi famosa, questo non deve essere pubblicato!". Devo aver scritto l'ultima parte qualche anno più tardi. Perché non l'ho semplicemente buttato via, allora? (sentimentale) Uno dei racconti parla di un uomo che lavora in una di quelle gru giganti edili, e non ha una casa così vive lì nella cabina, in alto nel cielo sopra la città, ma lui è davvero felice lì, e ha fatto della cabina una bella casa. Ogni sera guarda giù sulla città e vede tutte le persone e ciò che stanno facendo, ma non ha alcun desiderio di unirsi a loro. Poi un giorno sta guardando in basso e diviene testimone di un omicidio in strada, e sa che avrebbe dovuto scendere dalla gru e andare alla polizia per dire loro quello che ha visto, ma lui non se la sente di tornare a il mondo di sotto, così continua a rimanere lassù. Ho visto alcune cose strane e violente dalla mia finestra guardando giù sulla città troppo. Ieri sera, quando ho guardato fuori un uomo era a terra e veniva ripetutamente preso a calci da altri due alla fermata dell'autobus. Poi non si mosse per lungo tempo, e nessun altro era intorno, così sono stata sul punto di scendere per controllare. Ma poi alla fine si è alzato e si è allontanato barcollando, sembrava ok, probabilmente l'alcol aveva intorpidito il dolore. Dopo di che mi sono fatta un drink io stessa.

8 ottobre 2008
30 anni oggi (Josef K è stato arrestato nel suo 30 ° compleanno).
