Anathema Weather Systems Gli Anathema ritornano nel mese di Aprile (il 16) con il loro nuovo album in studio Weather Systems.
Intervista Vincent Cavanagh Milano 12 Aprile 2012 Coma Divine - Com'è stato strutturato il processo di songwriting nella stesura del vostro ultimo disco? Vincent Cavanagh - Tutti noi componiamo in modo diverso, ad esempio Danny che è il più prolifico scrive in modo diciamo "subconscio", si ritrova a ripetere un'idea musicale tra sé e sé come un mantra, sia che stia suonando il piano o camminando per strada. Per lui è come essere un passeggero, che viene trasportato da qualche parte dall'idea stessa; ed è lei che alla fine decide dove andare. Ma diciamo che succede più o meno a tutti noi. A volte partiamo da un concetto, ma più spesso è uno spunto musicale, che ci trasporta, e che devi lasciar svolgere a modo suo. Per questo molti nostri brani hanno al loro interno dei crescendo, e non hanno invece delle complicazioni tipo cambi di tempo, momenti solisti complessi e così via. Danny scrive molto mentre si trova al piano, J alla chitarra, io magari mi focalizzo di più sui soundscapes, non sono un tastierista molto esperto in realtà, e ovviamente ho la voce con cui posso esprimermi...in conclusione, siamo cresciuti insieme, e riusciamo a capirci molto bene senza parole quando componiamo e suoniamo, sappiamo come fare per esprimere in musica quel che uno di noi sta creando, come costruire le varie parti. Si tratta molto delle dinamiche di come si suona insieme. Ci piace combinare gli elementi, a noi non interessa esibirci singolarmente a discapito degli altri, comunque è sempre l'idea musicale di fondo che ci domina, che decide dove portarci. Coma Divine - Sentire questo da un compositore solo, una persona da sola, è normale, ma è abbastanza strano sentire che funziona così in un intero gruppo, penso che sia una cosa speciale. Vincent Cavanagh - Forse perché siamo davvero molto uniti, essendo cresciuti insieme. Coma Divine - Cosa vi ha portato a lasciare più spazio alla voce femminile? Vincent Cavanagh - Abbiamo perseguitato a lungo Lee per averla a tempo pieno ma lei era sempre molto impegnata con altri progetti, alla fine ci ha dato il suo impegno. Ha avuto perciò modo di stare con noi settimane in studio, quindi di contribuire davvero come composizioni e input in questo album. Ha un talento innato eccezionale, e per me è la cantante di questa band, almeno quanto lo sono io. Così è perfetto. Coma Divine - E per quanto riguarda l'abbandono del vostro tastierista Les Smith? Vincent Cavanagh - In effetti in studio anche senza Les eravamo a posto, Danny ha sempre suonato il piano e io pensavo al resto, le textures e i paesaggi sonori, e cose simili, i sintetizzatori, programmare...tra me, Danny e John riusciamo a pensare a tutti questi aspetti. Lo stesso vale per il basso. Quindi Les ha lasciato, anche se è abbastanza triste che le cose siano andate così, perderlo è stato triste, non volevo che succedesse ma è andata così. Nei concerti comunque abbiamo già il collaudato Daniel Cardoso. Coma Divine - Parlando di concerti, cosa ci racconti di quando siete stati in tour con i Porcupine Tree, dato che siamo il loro fan site devo proprio chiedertelo Vincent Cavanagh - E' stata un'esperienza incredibile. Loro mi piacciono molto come persone, sono molto concreti. Nonostante siano musicisti favolosi e pieni di talento, tutti loro, nel backstage sono molto alla mano. E' abbastanza buffo vedere un batterista fenomenale come Gavin Harrison che scende dal palco, letteralmente in ebollizione da quanto ci ha dato dentro, e che apre il frigo, pesca una bibita e si mette lì con noi a rilassarsi! Sono tutti davvero persone piacevoli. Una volta abbiamo festeggiato tutti assieme il compleanno di Richard Barbieri, in Germania. Ah, e poi abbiamo un nostro soprannome per Colin Edwin. E' sempre sorridente, anche quando suona, e credo che sia stato John a dire che sotto il berretto deve avere dei cerotti alla morfina incollati alla testa, ed è per quello che sorride sempre...così lo chiamiamo "Cerotto alla morfina". Ah, e poi una volta ho fatto la lotta con Wes nel backstage, sapendo che pratica il kung fu e cose del genere...allora gli sono saltato addosso per vedere come andava. Sono rimasto aggrappato alla sua schiena per un po', sembra magrolino ma è fortissimo! Non c'è nessuno simpatico come lui, è un tesoro, davvero. E cosa posso dire di Steven che non sia già stato detto...e' un fenomeno, una vera forza della natura. Coma Divine - Dopo che Steven Wilson vi ha mixato l'album scorso, adesso avete un nuovo e interessantissimo produttore...raccontaci di lui. Vincent Cavanagh - E' Christer-Andre Cederberg, un omone norvegese biondo di bell'aspetto, con una mente molto acuta e un'intelligenza emotiva molto pronta. Pur non sapendolo, lui apprezzava da tempo il nostro lavoro. La prima volta che ci ha visti dal vivo aveva 15 anni...l'ho scoperto solo in seguito. Suppongo che col nostro passato più doom metal avessimo un seguito in Scandinavia, dove questo genere va molto. Non solo là ovviamente. Comunque lui si è adattato talmente bene a noi, che sembrava uno di famiglia. Nella seconda parte dell'album abbiamo lavorato da lui in Norvegia, dopo una prima fase a Liverpool. Poi abbiamo concluso la lavorazione in Galles. Coma Divine - E come mai siete finiti in Galles? Vincent Cavanagh - L'ingegnere del suono a Liverpool ci ha consigliato questo posto per isolarci e finire l'album, e aveva ragione lei, era perfetto. Si chiama Aerial Studios. E' costruito dentro un dannato bunker antiatomico, con muri di cemento spessi due metri, niente finestre né luce del giorno, perfetto per girarci un film di zombie. Devi dormire all'interno, sembra un sottomarino. Ottimo per concentrarsi sul lavoro, ti permette di avere spazio e tempo per questo. Vorrei proprio tornarci. Coma Divine - Nel prossimo tour, suonerete molti brani dal nuovo album, "Weather Systems"? Vincent Cavanagh - Non ne siamo ancora sicuri. Suoneremo a Milano all'Alcatraz il 30 aprile e l'album sarà appena uscito, quindi ne suoneremo una gran parte ma non tutto perché in realtà sarebbe la cosa migliore tornare in un secondo tempo e fare un concerto più concettuale e basato sull'album, suonandolo tutto per intero. Ci sono anche tanti brani del passato che non abbiamo mai suonato, brani da "Falling Deeper" ovviamente, e per esempio da "Judgement" (1999) come "Emotional Winter" e "Don't Look Too Far", o "Barriers" da "A Fine Day To Exit" (2001) che non abbiamo mai fatto davvero live...sai, abbiamo nove album da cui scegliere, c'è tanto materiale...poi in autunno "Weather Systems" sarà meglio noto ai fans e ci concentreremo su quello. Coma Divine - E per quanto riguarda i festivals estivi? Vincent Cavanagh - Al momento ne abbiamo pochi prenotati, ne aggiungeremo forse qualcuno ma vogliamo concentrarci sugli spettacoli per esteso, i set dei festivals sono brevi a meno che non siamo headliners. Coma Divine - Un fan da Teheran vorrebbe saperne di più riguardo alla canzone "A simple mistake" da "We're Here Because We're Here", che è registrata in due versioni: nella seconda il testo cambia leggermente ed è cantato da Lee, come vedi il significato della canzone e cosa ci puoi dire a riguardo? Vincent Cavanagh - Sì, suona come se ci fossero due diversi personaggi che scoprono di avere due rispettivi punti di vista sul tema della canzone. E' una delle cose interessanti riguardo all'avere una voce femminile, ti permette automaticamente di dare questa doppia prospettiva. Se avessi cantato io entrambe le versioni non sarebbe stato così evidente. E' un fattore che vorrei esplorare più a fondo nella mostra musica, per esprimere quel dialogo tra personaggio maschile e femminile che avviene costantemente nelle vite di ognuno di noi, comprese le cose che non vengono dette, che vengono sottintese nella comunicazione tra uomo e donna. Coma Divine - Quindi se si volesse cercare un messaggio in questa canzone, una verità? Vincent Cavanagh - Devi scavare e trovarlo tu stesso. Sta a chi ascolta cercare un senso, se vuole, e incontrarsi a metà strada con noi, la band, sul significato. Per noi il brano è ormai espresso, concluso, e ha un incredibile significato profondo; ma non sono certo di voler dire alla gente cosa devono pensare, di spiegarlo. Potrei in realtà, ma alcune cose sono davvero troppo private. E comunque amo l'interazione tra noi che siamo autori e gli ascoltatori, è davvero interessante per me sentire cosa la gente trova nella nostra musica, come la interpretano. E' una delle cose migliori di fare il musicista, almeno quanto il processo creativo in sé. L'idea di trovare un contatto con qualcuno a Teheran, che ascolta la mia musica e si pone delle domande e trova i propri significati, mi sembra meraviglioso e mi fa sentire umile, mi ricorda che siamo davvero tutti molto simili, in ogni parte del mondo. E la cosa straordinaria è che mentre noi esprimiamo noi stessi nella musica, qualcun altro ci si ritrova. Il messaggio è solo questo, in realtà. Non mi piacciono i musicisti che cercano di dire alla gente cosa o come pensare. E ce ne sono moltissimi. Tutti invece dovrebbero avere le proprie idee su come vivere la propria vita e evitare di ascoltare chiunque, specialmente un cantante pop, perché di solito non ci capisce proprio nulla della vita! (ride) Inoltre per noi è più facile, scorrevole, esprimere cose, sogni, paesaggi interiori con la nostra musica, piuttosto che commentare come vediamo il mondo. Naturalmente però seguiamo molto quel che accade, nel mondo intendo, siamo attenti a notare le ingiustizie e ce ne interessiamo. Ma è l'ultima cosa su cui vorrei scrivere canzoni. Coma Divine - E se aveste la possibilità di andare un tour in paesi lontani e diversi come l'Iran lo fareste? Vincent Cavanagh - Non credo che succederà mai ma sarei entusiasta di andarci. Vorrei davvero che le persone al governo nei paesi del genere capissero quanta forza positiva c'è nella musica, e che i loro giovani, specialmente loro, ne hanno bisogno. Vorrei che superassero questa idea drastica del demonio che si cela nella musica, per amor del cielo, siamo nel 2012. Vero che laggiù hanno anche loro internet, ma devono stare attentissimi perché ascoltare questa musica può essere un crimine serio. Non potrei mai imaginare davvero come sia vivere così. Ho conosciuto vari iraniani e sono alcune delle persone più intelligenti, acute, belle, intense, straordinarie che mi è capitato di conoscere nella vita. Sarei felicissimo di visitare l'Iran, e del resto anche la Palestina, Israele, posti dove sarà difficile che suoneremo mai a causa delle loro situazioni politiche. E i giovani di questi paesi, sono speciali e si meritano tantissimo, e di essere ascoltati. Noi siamo estremamente fortunati a essere nati nell'Europa occidentale. Non dovremmo mai dimenticarcelo. Coma Divine - Come vedi il futuro della band? Vincent Cavanagh - Ci manterremo su questo sentiero creativo attuale. Faremo molti concerti quest'anno, e intanto stiamo componendo e considerando vari modi di far uscire il prossimo album. Vedremo a che punto siamo a fine 2012. Noi non smettiamo mai di comporre, anche se siamo in viaggio. Ovunque io sia, su un treno, a casa, backstage, sul tourbus, posso comporre. In genere è meglio se sono solo, ma non necessariamente. Coma Divine - Cosa ascolti, o leggi o guardi per ispirarti, cosa ti piace? Vincent Cavanagh - I Trail of Dead, adoro quella band. Poi...un sacco di musica elettronica, molte colonne sonore, musica da film, crossover, post-rock...non molte bands, più che altro compositori. Tra i libri, sto leggendo "Conversazioni sull'orlo di un'apocalisse" che è un insieme di interviste a vari pensatori contemporanei, davvero interessante, sull'umanità. Anche se non sono d'accordo con molti di loro! Invece sui film, sono stato invitato alla prima del terzo episodio di un film spagnolo di zombies, genere anche adoro, ma nonostante i primi due fossero notevoli questo non lo era. Sembrava un cartone animato. Va bene guardarlo se sei un appassionato ufficiale del genere come me, ma in generale era deludente. Poi un altro film mi ha colpito anche per la colonna sonora, davvero incredibile: "Take Shelter". Suoni che ti trasportano in un altro posto, davvero. Ha delle parti visive splendide, quando il protagonista ha queste visioni premonitorie su una tempesta. Comunque non è che ci siano tanti bei film usciti negli ultimi anni, temo. Coma Divine - A Danny piacciono i film di zombie come a te? Vincent Cavanagh - Per niente, mi guarda storto quando glieli suggerisco (ride). Tutti noi siamo appassionati di vari generi, ma diversi tra loro. Coma Divine - E in tour come impieghi/impiegate il tempo libero, guardate dei film, ascoltate molta musica? Vincent Cavanagh - Sì, cerchiamo di occupare il tempo specie quando si viaggia. Cerco di avere un computer per comporre musica, la cosa che preferisco. Non ci mettiamo tutti insieme a guardare dei film, li guardo magari io da solo, o guardo delle serie TV interessanti come "The Walking Dead" (ancora zombies!) o delle commedie americane, le adoro. Oppure ascolto un audiolibro. Non bevo neanche più, in tour, fino a che non è tutto finito; e poi devi sempre cercare di riposarti il più possibile. E' noioso. Ma devo cercare di stare alla larga dai guai in tutti i modi quando sono in tour! Quindi mi rivolgo a Logic, così compongo musica. Coma Divine - Grazie Vincent, allora ti aspettiamo in Italia il 30 aprile all'Alcatraz,Milano! ( Biglietti ) Vincent Cavanagh - E' stato un piacere. Intervista, traduzione, trascrizione, interpretazione by Domizia Parri Media
Special Thanks " Un ringraziamento speciale a Vincent per la disponibilità ed a Fabio Vergani di A BUZZ SUPREME, per la professionalità, la gentilezza e la cortesia dimostrata nell'organizzazione." |