08 Maggio Toronto USA Steven Wilson dei PORPCUPINE TREE: "Continuiamo a lottare per infiltrarci nel Mainstream in qualunque modo" By Martin Popoff Alla vigilia di in grosso live a Toronto stop per Steven Wilson e i suoi stimati fornitori di prog rock con un tocco di "cool", l'uomo che detiene il grosso del piano d'azione della band si è seduto in mezzo a una bufera di vento, protetto solo da una serie di finestre stagliate contro il lago Ontario, e ci ha servito le chicche sui futuri progetti. “Bene, la prossima uscita importante, che arriva a giorni, è il DVD, che è stato girato nel tour di Fear Of A Blank Planet ,” dice Wilson, al quale abbiamo subito chiesto notizie fresche pure e sempilici. “Si chiama Anaesthesia, titolo che mira alto; è sicuramente un grosso passo in avanti rispetto al primo DVD. Non so quando esce di preciso in Canada ma è quello il progetto più importante degli ultimi mesi per noi; editare e mixare è stata una cosa che ci ha portato via molto tempo. E sto lavorando a...ho più o meno tre album in corso, ciascuno a un dverso punto di sviluppo, compreso il mio solo-album nuovo, che è molto diverso dal primo, poi un altro paio di progetti in progress, che devono uscire quest'anno- niente studio album per la band fino all'anno prossimo.” Riguardo al prossimo album solo....“E' molto più… Non so se lo sapete, ma ho lavorato sugli album degli anni '70 dei KING CRIMSON di recente. Non tutti lo sanno, ma è successo che in seguito a questo lavoro la loro musica mi sia rimasta parecchio attaccata, quindi sto studiando come facevano gli album loro, il che è molto interessante confrontato con il fatto che io sono cresciuto ascoltando quegli album; la maggior parte degli artisti al giorno d'oggi registra gli album su sistemi di computer moderni, con una serie illimitata di canali. Puoi sovrapporre 15 tracce se vuoi, e questa cosa non si fa dal vivo. Si tende a registrare la batteria, poi il basso, poi le chitarre, ogni cosa separata. Mentre un sacco di quegli album là sono stati incisi da una band che suonava live in studio, e che poi ovviamente sovrapponeva qualcosa. Ma ascoltando come lo facevano, ti accorgi che non suonando sopra a tracce con i click, succede che così facendo il ritmo deborda da tutte le parti, e ho capito una cosa: che quando non suoni con i click, capita naturalmente di accelerare e rallentare qua e là. E questo è parte di ciò che rende la musica esaltante. In parte, il rock diventa esaltante quando si accelera. Non apposta, intenzionalmente, ma comunque ciò non avviene quando lavori in modo disciplinato su una base con i click, sei da solo a suonare la tua parte, non c'è nessun altro della band con te, a parte il batterista. Quindi sto facendo questo nuovo album così, e ho registrato un paio di sessioni, finora: sono entrato in studio con una band veramente brava e ho solo lavorato sui brani. E' una cosa fatta alla vecchia maniera. C'è una marea di mellotron, ha un che di jazz, e molto progressive, penso che durerà soltanto, che lo farò durare solo 42 minuti, classicamente la durata degli album negli anni '70; c'è un brano di 21 minuti, molto progressive, e ci divertiamo molto." Quindi avremo un sacco di chitarra, basso, batterie? Strumentazione alla vecchia maniera? “No, è molto variegato. Ci ho messo un sacco di mellotron, piano elettrico, sassofono, flauto, ci sarà veramente anche una registrazione con un coro. Quindi mi sono orientato verso le grandi potenze musicali (ride). E ci sono anche degli ospiti importanti. Potete immaginare chi saranno; è molto diverso dal primo album, molto oscuro e molto epico.” Suona molto come i primi King Crimson quando hanno usato alcuni dei suoni che dici, che sono abbastanza Krautrock, in origine, in realtà. “Sì, è esattamente quello che voglio. E nei King Crimson, nei primi tempi, usavano fagotti, armoniche, flauti, corni, più o meno la strumentazione di un'orchestra da camera...e mi è rimasto davvero attaccato, quel sound.” “Diciamocelo, l'industria musicale che conoscevamo è morta” dice Wilson, alla domanda su cosa ne pensa riguardo a fare o non fare album interi. “E questo concetto dell'uscita di un album come un evento non esiste più. Anche se uno insiste a fare albums, non è più rilevante l'idea di fare un album, della sua data di uscita. Anche se ne fai uscire uno, inevitabilmente ora che sia messo in vendita tutti l'hanno già sentito. Ora questo rende arduo il considerare un album come il centro della vita di un musicista. Scrivere la musica, ancora ancora...perché devi avere del nuovo materiale per suonare live. Ma di sicuro l'album come evento commerciale non esiste più. Non intendo dire che nonpenso che l'album...per un gruppo come i Rush, per esempio, loro si sono fatti un nome usando gli album in modo creativo come una specie di serie musicale, un viaggio musicale. Non posso pensare a un album come Moving Pictures senza pensare a come sono messi i brani uno dopo l'altro, a come è strutturato il lato A e il lato B e in rapporto tra di loro, etc. etc. Ora sicuramente il CD ha eroso questa percezione, in un certo senso, e la cultura del download la ha erosa ancor di più, ma sai cosa? Penso che ci siano ancora tante persone che amano ancora l'idea di un album inteso come un percorso musicale, un insieme in sequenza. Noi abbiamo fatto il possibile per mantenere vivo questo concetto.” Ma tutto questo parlare di come la musica viene divulgata...fortunatamente, i PT sono una band seguita da una tribuù di fans ovunque vadano. In questa era moderna di inquitudine, si tratta del fascino del live? i PT contano sulla loro tribù per andare avanti? “Beh, sì e no. Si, penso che sia vero. Noi siamo un ottimo esempio di cult band, perché non siamo compresi nella musica trasmessa dalle emittenti mainstream. Alla fine è quella la discriminante. Tornando a loro, ai Rush, loro non sono mai stati mainstream; I GRATEFUL DEAD, questo genere di gruppi, si sono costruiti seguiti veramente vasti senza essere mai nel mainstream. E sicuramente vale anche per noi. Ma noi non ci arrendiamo mai, perché quest'anno stiamo facendo una serie di festivals mainstream: Coachella, Roskilde, il Download. Ci sono molte occasioni di farsi conoscere da gente nuova. Quindi non si sa mai. Ci sono tante storie di gruppi che sono stati di culto per anni, e poi di colpo, qualcosa succede, magari la canzone giusta. Anche se per certe band, è stato l'inizio della fine; a volte è una cosa negativa. Ma ascolta, non ho mai considerato la nostra musica particolarmente difficile o esclusiva. Penso che siamo, come i Pink Floyd, una band accessibile, in realtà! Quindi continuiamo a lottare per cercare di infiltrarci nel mainstream in qualsiasi modo. Ma sono realistico e so che sicuramente la nostra base di appassionati viene dal passaparola e dal suonare live, e niente cambierà mai questo fatto.” Tradotto ed interpretato by Domizia Parri Intervista originale by Brave Words |