Anathema – A Sort Of Homecoming - Review



(Recorded 7 March 2015 – Liverpool)

 


Gli ultimi anni hanno visto gli Anathema al centro dell’attenzione, più a casua delle discussioni tra fan (vecchi, nuovi e fedeli) che a causa della loro musica; questo non è successo solo agli Anathema ma anche a molte band che nel corso della loro carriera hanno sperimentato e si sono spinte oltre i limiti consueti. La musica progressive, rock o di altri generi dovrebbe essere incentrata sulla sperimentazione ma non sempre questo viene percepito come un elemento positivo. Quindi lasciamo da parte opinioni e sentimenti personali e cerchiamo di darvi un assaggio, ancorché scritto, del nuovo progetto live di questa band.
A sort of homecoming è stato registrato a Liverpool alla chiesa Anglicana, e inoltre Lasse Hoile ha girato un video della performance. Sembra attualmente molto di moda il suonare e registrare in versione acustica, e molti artisti hanno pubblicato prodotti del genere, andando incontro ai gusti del pubblico, che evidentemente desidera ascoltare e acquistare versioni alternative di precedenti album.
Il live si concentra parecchio sugli ultimi due album della band, che ne occupano circa il sessanta per cento. Il suono è limpido e pieno di atmosfera e malinconia, ma non sempre dà l’impressione di raggiungere il proprio massimo potenziale. A volte il set acustico sembra penalizzare la potenza che il full set degli Anathema di solito riesce a produrre; Untouchable 1 and 2 lo dimostra, infatti sembra essere in qualche modo carente musicalmente. D’altro canto gli Anathema hanno certamente incrementato di molto il proprio potenziale da quando hanno incluso Lee Douglas. Lee è la vera regina di questo spettacolo, e trasferisce tanta passione in essa con la propria voce piena di sentimento, un elemento decisamente magico di questo concerto. Per di più la voce di Lee si armonizza perfettamente con quella di Cavanagh creando un mix molto intrigante di toni e interpretazione. Di nuovo useremo Untouchable 1 and 2 come esempio, infatti quando entra in campo Lee il mood cambia e tutto diventa perfetto.
Thin Air è un altro brano che quando viene suonato nel full set è molto potente, e la versione acustica non sembra esserlo altrettanto, ma a metà si riscatta e inizia a crescere, dimostrandosi poi perfettamente valida. Nel corso della performance tutto infine si sistema e il mood diventa affascinante, dando la possibilità a chi ascolta di viaggiare attraverso la musica e l’immaginazione in un’aura di positività.
Brani come Ariel , The beginning and the end e A Natural disaster portano la performance a un altro livello in cui la musica si intreccia alle emozioni, e a qualcosa di strano e difficile da esprimere, qualcosa che vale la pena di ascoltare e accogliere con mente aperta, per sorseggiare e assaporare lentamente la passione eccezionale infusa nel concerto; proprio come quando si apre una bottiglia di vino di qualità superiore, al cui gusto magari non si è abituati, quindi occorre un certo approccio per poterlo apprezzare appieno.
La serata si conclude come al solito con la tanto amata Fragile Dreams accompagnata da un errore nell’inizio del brano, cosa che curiosamente è successa anche nei precedenti tour acustici. In ogni caso Fragile Dreams è un brano davvero iconico, forse uno dei migliori mai scritti, è assoluta e ha tutto quello che serve e entusiasma sempre il pubblico, come si capisce dai battimani e urla. Se gli Anathema avessero reso un po’ più vario il set e lo avessero allungato a venti brani, questo avrebbe potuto essere un capolavoro e un disco da avere a tutti i costi!

Songs / Tracks Listing

CD 1

1. The Lost Song Part 2 [6:39]
2. Untouchable Part 1 [6:29]
3. Untouchable Part 2 [6:25]
4. Thin Air [6:44]
5. Dreaming Light [6:23]
6. Anathema [7:32]
7. Ariel [6:08]
8. Electricity [3:53]

CD 2: 

1. Temporary Peace [5:54]
2. The Beginning And The End [5:21]
3. Distant Satellites [8:04]
4. Take Shelter [9:28]
5. Internal Landscapes [7:03]
6. A Natural Disaster [8:45]
7. Fragile Dreams [7:32]

Disponibile in vari formati (Blu-Ray, 3 Lp, 2 Cd/Dvd/Blu-ray) su: Kscope Store .



 Recensione di Alessandro Vaneffi

Tradotta da Domizia Parri


Lavori Precedenti




Anathema Distant Satellites Review

 



Un album, un anniversario, Distant Satellites è il decimo album in studio degli Anathema, un evoluzione rispetto agli ultimi quattro lavori della band inglese, dal 2010 con We're Here Because We're Here, mixato da Steven Wilson, fino a Falling Deeper, Weather Systems e Universal, lo strepitoso film-concerto diretto da Lasse Hoile. Distant Satellites è composto da 10 brani ed è stato registrato ad Oslo con il produttore Christer Andre Cederberg, con l'aggiunta di mix supplementari di Steven Wilson, mentre il mixaggio in 5.1 è stato affidato a Jens Bogren degli Opeth. Nei primi due brani The Lost Song part 1 e 2 la cantante Lee Douglas offre decisamente una marcia in più con le sue le incursioni vocali e backing vocals che accompagnano la voce di Vincent per tutta la durata della prima parte del brano, che termina con un filo malinconico ad introdurre la seconda parte, quasi un sussurro accompagnata da piano e tastiere finché il pezzo con una piacevole progressione non prende una forma più completa. Il brano Dusk è un modello dalle classiche sonorità compositive tipiche degli Anathema.
Con la traccia Ariel invece la voce incantevole di Lee Douglas accompagnata dal piano si entra nell' oscurità del racconto di un sogno e verso la metà il brano intraprende la sua inevitabile progressione con la voce di Vincent Cavanagh, prima solo poi in duetto con Lee, da lasciare senza fiato, interessante anche il solo di chitarra che accompagna e sfuma la fine del brano quasi in sottovoce di Daniel Cavanagh. The Lost Song part 3 è la terza ed ultima parte finale della trilogia, che è un po' la strepitosa somma della parti uno e due.
Ma è con il brano Anathema, intitolato proprio con lo stesso nome della band che questo album raggiunge i più alti livelli esecutivi ed emozionali. Qui dove la ritmica fa da padrona, notevole è il lavoro del basso di Jamie Cavanagh, la batteria di John Douglas e della chitarra di Daniel Cavanagh.
Vorrei invece rapportare il brano You're Not Alone come se fosse un omaggio alla band Oceansize, ormai sciolta, non per fare un paragone con una band minore ma  nella loro carriera gli Oceansize hanno lasciato un'impronta del loro stile e modo di suonare, molto profonda, ed il sound di You're Not Alone ne è un degno inno. Mentre per Firelight, il bellissimo intro con le fantastiche tastiere di Daniel Cardoso ricorda molto Rain Taxi, un vecchio brano dei primi Porcupine Tree, chissà forse un' altro omaggio, a questa band con cui gli Anathema hanno condiviso molte esperienze.
Distant Satellites è invece il brano che da il titolo all'album ha un inizio molto soft con un sottofondo tipo Bass Communion, infatti una delle particolarità di questo lavoro è il dinamico utilizzo dell'elettronica e questo brano in particolare inizia il canto in un ripetersi quasi ossessivo della title track accompagnato solo dalle tastiere di Daniel Cardoso e dalla batteria di John Douglas, infatti a metà del suo percorso il brano implode in un elettronica che lo accompagnerà fino alla fine.
L'ultima traccia Take Shelter è un incantevole sviolinata che se non fosse per l'inconfondibile voce di Vincent si potrebbe piacevolmente confondere con un brano dei Sigur Ros sia per le musiche eteree e le atmosfere dilatate che per la progressione con cui il brano cresce fino ad abbandonarsi dolcemente a se stesso verso un'inevitabile fine. Un lavoro strepitoso che raccoglie ogni elemento del caratteristico sound che gli Anathema hanno sviluppato in questi anni. L'album Distant Satellites in uscita per il 9 Giugno, è disponibile, oltre che sul sito ufficiale degli Anathema, anche alla Burningshed in diverse versioni, doppio LP, CD e la splendida versione deluxe con tre dischi, un CD e due DVD di cui uno è il documentario di come Distant Satellites è stato realizzato, oltre ad un libro di 44 pag. il tutto rilegato in un box di cartone duro. Gli Anathema terrannno un lungo tour promozionale per Distant Satellites da Giugno a Novembre e saranno nel nostro paese il 6 Ottobre all' Alcatraz di Milano.

CD:

1. The Lost Song part 1 (5:54)
2. The Lost Song part 2 (5:45)
3. Dusk (dark is descending) (6:00)
4. Ariel (6:29)
5. The Lost Song part 3 (5:22)
6. Anathema (6:41)
7. You're Not Alone (3:27)
8. Firelight (2:43)
9. Distant Satellites (8:18)
10. Take Shelter (6:07)

DVD-V - Distant Satellites 5.1 (mixed by Jens Bogren) / 24-bit Hi-Res Stereo:

1. The Lost Song part 1 (5:54)
2. The Lost Song part 2 (5:45)
3. Dusk (dark is descending) (6:00)
4. Ariel (6:29)
5. The Lost Song part 3 (5:22)
6. Anathema (6:41)
7. You're Not Alone (3:27)
8. Firelight (2:43)
9. Distant Satellites (8:18)
10. Take Shelter (6:07)

DVD:

The making of Distant Satellites

Review by Evaristo Salvi




Lavori precedenti


A N A T H E M A

Foto by Rob Leeks


We're Here Because We're Here 

Il lungo atteso nuovo album in studio, uscirà il 31 maggio 2010. Questo è il suono della musica con un significato reale, da una fascia in crescente popolarità contro ogni previsione. Una band che sfida le aspettative su ciò che può e non può essere fatto nella musica rock. Una band con un naturale senso della melodia, equilibrato con il potere ribollente e testi che illuminano e ispirano, una banda di fratelli e sorelle, una band di origine unica. Questo album è al di là di qualsiasi cosa mai sentita prima nel suo genere. We're Here Because We're Here è la prima raccolta di nuovo materiale dalla band dopo l'album del 2003, A Natural Disaster. L'album è stato mixato da Steven Wilson, che lo ha descritto come SW"sicuramente tra i migliori album con cui abbia mai avuto il piacere di lavorare." Gli Anathema sono stati in prima linea nel rock UK / movimento metal per molti anni. Hanno iniziato il loro viaggio come pionieri della musica heavy melodico, influenzando una miriade di band. Formatisi a Liverpool nel 1990, il sound della band e la visione musicale si è continuamente evoluto nel corso degli anni successivi, pur rimanendo sempre fedele all' obiettivo originale, creare in previsione del futuro, musica significativa, appassionata e onesta. La line-up è davvero un collettivo di due famiglie che sono semplicemente nati per fare musica. La band è costituita dai fratelli Vincent, Daniel e Jamie Cavanagh, accanto agli amici d'infanzia John Douglas e sua sorella Lee. La line-up è completata da Les Smith, che porta molto in termini di esperienza di produzione per la band. Vi è un legame profondo nel gruppo che trascende l'interesse personale. Essi hanno una visione comune: rendere la musica incredibile il più possibile. Gli Anathema sono un unico, fantasioso gioiello nella corona della musica indipendente britannica.

Foto by Pat Pope


KScope / Burningshed


ANATHEMA dal vivo con Porcupine Tree e NAO il 14 luglio a Pistoia Blues Festival.


Graphic elements are from CSS Zen Garden theme by Pierre Antoine Viallon (Creative Commons license), Lasse Hoile and Porcupine Tree.